LA U.O.E.I. IN PILLOLE |
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L’U.O.E.I. Unione Operaia Escursionisti Italiani Associazione finalizzata all'elevazione dell'uomo attraverso la
promozione del vivere a contatto con la natura e la sua conoscenza, con
particolare riguardo alla montagna, che per questo diventa sia il luogo ideale
di frequentazione, sia il simbolo di quanto si intende conseguire.
L’Associazione aperta a tutti, senza nessuna discriminazione di tipo sociale,
etnico o ideologico, tramite l’adesione ad una delle sue Sezioni territoriali. |
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Proprio in montagna, su una vetta del gruppo del Resegone, il Monte
Tesoro la U.O.E.I. ha avuto la sua origine, quando il 29 giugno
1911 il Monzese Ettore Boschi, insieme con un ristretto numero di amici, ne
scriveva lo statuto, all’insegna del programma “Per il monte, contro l’alcool”,
e ne dichiarava costituita la prima Sezione, quella di Monza. |
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Una lettura stringata degli otto articoli dello statuto riesce a chiarire gli elementi qualificanti delle neonata
l)- La Costituzione 2)- Gli scopi dell’Unione: · Diffusione della conoscenza della montagna, ·L’utilità fisica dell’escursionismo, ·Far godere a molti le bellezze naturali. ·Propaganda a favore delle vacanze operaie. ·Lotta contro il vizio del gioco d’azzardo e dell’alcolismo, ·Togliere gli operai dalle bettole e dalle osterie. ·Istituzione di nuove Sezioni in Italia ·Riduzione dei prezzi per l’equipaggiamento, carte topografiche, itinerari, pubblicazioni, soggiorni in capanna e rifugi alpini, viaggi. 3)-Soci: modalità ed adempimenti. 4)—Numero minimo: 10 soci per costituire una Sezione. 5)—Quote annue: Lire Una e Lire 0,25 per i familiari, da versare entro il 15 gennaio- 6)-Composizione del Consiglio Direttivo: 5 consiglieri; 3 sindaci revisori. Modalità e nomine annuali. 7)—L’Assemblea: ordinariamente convocata in montagna. Valida comunque sia il numero degli intervenuti. 8)-Programma gita: il Consiglio lo deve presentare all’inizio di ogni mese, con le modalità di partecipazione, spesa ed itinerari. Mete preferibilmente lontane da alberghi, osterie, ecc. Abituare a portare con se il vitto, per ridurre la spesa al solo biglietto di viaggio. Proibito portare bevande alcoliche. |
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Anche se tra i fondatori della U.O.E.I.
figurano personaggi conosciuti ed importanti, come Leonida Bissolati, Torquato
Sironi e Guido Rey, nipote del fondatore del C.A.I. Quintino Sella, Ettore
Boschi deve essere considerato, per la sua totale dedizione alla causa, per
averne promosso la nascita e per averne animato gli scopi e la crescita, il
vero autentico fondatore della U.O.E.I. |
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Ettore Boschi, dalla pur scarsa documentazione storica che lo riguarda e dai ricordi
ormai lontani di chi lo ha conosciuto, si presenta come una persona dotata di
eccezionale volontà, di forti passioni, di perspicaci intuizioni, ma soprattutto
di un carisma particolare che gli consentiva di trascinare chiunque verso gli
obiettivi e gli ideali che lo animavano. Nello stesso modo che si impone nel
corso della prima guerra mondiale nella sua qualità di ardito degli alpini,
trascinando tra i suoi soldati nel vivo di ogni battaglia, altrettanto risulta
vincente nella veste di editore e di scrittore di articoli e di fiabe per i suoi
periodici didattici destinati ad adolescenti e bambini. |
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6 |
La U.O.E.I. si proponeva in partenza di offrire ai suoi
soci il mondo salubre
della montagna, dove la purezza dell’aria e la bellezza dei panorami ritemprano
contemporaneamente il corpo e lo spirito, anche in funzione di antidoto al
vizio dell’alcool e del gioco d’azzardo, che in quegli anni mieteva molte
delle sue vittime tra gli operai, usi a trovare evasione, nel loro scarso tempo
libero, nelle bettole maleodoranti. A questa oziosa sedentarietà vengono
allora contrapposti i programmi di gite organizzate in montagna, che si
intendono effettuare con il minimo dispendio di denaro, come già si aveva
optato con le quote associative. |
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7 |
In linea con questa impostazione, la U.O.E.I. si è
impegnata fin dal suo inizio ad agevolare i suoi iscritti,cercando di ottenere
per loro riduzioni in ogni cosa: sulle attrezzature, sui pernottamenti nei
rifugi montani, sui prezzi dei biglietti ferroviari. Ma l’attenzione della U.O.E.I. verso la classe più debole e sacrificata del mondo del lavoro si
esprimeva allora nella pressione esercitata sui politici e i parlamentari per
ottenere per i lavoratori il diritto ad usufruire di 10-15 giorni consecutivi
di riposo. Il conseguimento di questo diritto ha avuto certamente una delle
sue premesse anche nella concreta proposta avanzata dalla U.O.E.I. già in
occasione del suo secondo congresso, nel 1914. |
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Si trattava ora di diffondere le idee
dell’Associazione e di rafforzarla numericamente attraverso la costituzione
delle Sezioni locali. E’ incredibile come ciò si sia potuto realizzare
nell’arco di un tempo minimo e come sia stato possibile raggiungere con un
convincente richiamo quasi tutte le regioni italiane. Se infatti al primo
congresso convocato a Como il 23 e 24 marzo 1913 partecipavano già 9 Sezioni in
rappresentanza di 700 soci, al secondo congresso, celebrato a Massa Carrara dal
30 aprile al 3 maggio 1914, le Sezioni presenti sono diventate 32 ed il numero
dei soci si aggira ormai sui 4.000. Questo sviluppo straordinario subisce però
uno stop improvviso quando inizia la prima guerra mondiale, che coinvolge tra
l’altro anche le forze vitali della U.O.E.I., a partire dal suo valoroso
fondatore. |
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Ma se il fuoco non può per ora divampare, non manca però
di covare sotto le ceneri, in attesa di esplodere non appena le ostilità si
concludono. Basta un solo dato a testimoniare la rapida e incontenibile
crescita della U.O.E.I., quello che risulta nel 1922, quando Ettore Boschi
lascerà nelle mani di Guido Morosini la carica di presidente nazionale:
150 Sezioni sparse in ogni regione dal Nord al Sud dell’Italia, proprio fino alla Sicilia, e un numero straripante di soci, superiore ormai ad 80.000! E in questo periodo la U.O.E.I. si dotava del suo bellissimo stemma, della sua azzurra bandiera, del suo inno nazionale. |
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Sembra però un destino che il sogno si tronchi quando sta diventando troppo bello. Ancora una
volta è un evento politico che dà la sua mazzata, ed anche la U.O.E.I. deve subire la sorte che il fascismo
ha imposto a tutte le associazioni nazionali che non sono controllate direttamente dal regime.
L’Associazione di colpo si dissolve praticamente nel nulla, cosa che si verifica attraverso l’auto
scioglimento per alcune Sezioni, la clandestinità per altre, o la confluenza nell’OND
(Dopolavoro fascista), come decidono di fare 70 Sezioni con 30.000 iscritti. |
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Ma ancora non si era attutito il fragore delle armi, che
già nel giugno del 1945 la U.O.E.I. si
faceva orgogliosamente risentire, proprio con un appello a viva voce che la Sezione di Firenze rivolgeva via
radio, indirizzandosi alle vecchie Sezioni perché procedessero ad una sollecita
ricostituzione. Il colpo inferto era stato però veramente micidiale, troppo
profondo perché la risposta all’appello di Firenze si presentasse appena
soddisfacente. Soltanto Brescia, Monza, Bergamo e Udine si presentavano
inizialmente con la volontà di rifiorire, e ad esse più lontanamente facevano
seguito poche altre, fino a raggiungere complessivamente il numero di 18, con
un totale di 5000 soci. Da allora, e per quasi sessant’anni, si deve assistere
ad una comprensibile situazione di staticità numerica, con una flessione delle
Sezioni che si riduce alle attuali 14 e con un’alternante adesione dei soci,
che ora sono circa 8900.
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Gli ideali della U.O.E.I. nel frattempo non sono rimasti ancorati alle forme che
convenivano negli anni della sua fondazione, ma si sono brillantemente adeguati
alla veloce trasformazione sociale postmoderna, aprendosi alle esigenze delle
nuove generazioni e interpretandone le aspirazioni che prediligono le attività
di impegno ecologico. Con motivazioni che si riconducono ai richiami razionali
e culturali, vengono attuate molteplici iniziative diversificate per soddisfare
i differenti gusti estetici ed esistenziali, con programmi che si indirizzano
all’alpinismo con i gruppi “Pel e Oss” di Monza e “Gamma” di Lecco,
all’escursionismo, allo sci, allo sport, all’ambiente alla cultura, al
volontariato. E questo senza trascurare le esigenze di chi da tempo è uscito
dall’età degli entusiasmi e delle crisi giovanili, ma è pur sempre interessato
a socializzare in un ambiente dinamico e sereno. |
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Particolarmente interessante e anomala nella U.O.E.I. è
la sua struttura organizzativa, per il
fatto che si articola in un accattivante intreccio tra l’iniziativa propria delle singole Sezioni e le
proposte che vengono elaborate e poi avanzate dal Consiglio direttivo centrale.
Questo, che è composto da rappresentanti di sei Sezioni eletti a rotazione per
un biennio e dal Presidente nazionale, pure eletto in carica biennale, svolge
una funzione di coordinamento e di promozione di iniziative, di carattere sia
tradizionale che di innovazione. Le deliberazioni del Consiglio centrale
vengono per ora comunicate ai Consigli direttivi delle Sezioni attraverso la
collaborazione del Segretariato nazionale ed esposte in modo più chiaro e
completo nel corso dei raduni nazionali, mentre si pensa di ricorrere presto ad
internet e perfino ad un bollettino nazionale. Tutto questo concorre a creare la fisionomia propria della U.O.E.I. e a tenere unite fortemente tra di loro tutte le Sezioni in una forma di amicizia sentita e di viva partecipazione. |
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La ricchezza e la varietà delle attività nelle Sezioni U.O.E.I. prende spunto dalla tipologia dettata dai
differenti orientamenti che sono propri per le diverse collocazioni
geografiche e culturali e dal relativo intreccio che intercorre tra tutte le
Sezioni, anche sotto l’attenta spinta del Consiglio centrale. Così in ogni
Sezione si partecipa o ci si riallaccia anche alle più grandiose
manifestazioni: come la 100 Km del Passatore, la grande marcia appenninica
ideata dalla Sezione di Faenza, che ne è tuttora parte attiva nell’
organizzazione che è diventata estremamente impegnativa; come il Campionato
nazionale U.O.E.I. di sci, che si alterna annualmente all’imponente Raduno
nazionale escursionistico;
come il Premio di narrativa “Carlo Mauri”, con il quale la Sezione di Lecco svolge un richiamo nazionale; come il Concorso fotografico internet a tema ecologico realizzato dalla Sezione di Faenza; come il Premio natura, che dalla Sezione di Lecco viene via via ripreso da altre Sezioni; come le prorompenti realtà musicali della Sezione di Udine,presente sulla scena internazionale con la sua orchestra a plettro “Tita Marzuttini”, con un gruppo corale ed un gruppo folkloristico “Stelutis di Udin”. Possiamo qui prendere in considerazione anche il punto saliente di una intensa attività turistica, quale viene realizzata tramite la gestione di accoglienti rifugi da parte delle Sezioni di Casale Corte Cerro, di Faenza, di Pietrasanta, di Torre del Lago Puccini. |
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Per interpretare in chiave di apertura generazionale e le
sempre più difficili esigenze dei soci, sono state recentemente istituite
delle Commissioni tematiche, nelle quali, sotto la responsabilità di un
referente, soci di diverse Sezioni passano da una fase di studio a quella
propositiva. Risultano ormai operanti le. Commissione per la tutela ecologica
ambientale, di cui è referente Monica Bini della Sezione Torre del Lago
Puccini; la Commissione delega al reclutamento e alle attività giovanili, di
cui è referente Raimondo Benassi della
Sezione di Pietrasaenta; la Commissione per la promozione dell’escursionismo e
della sicurezza in montagna, di cui è referente Carlo Duchini della Sezione di
Lecco; la Commissione per lo studio e l’organizzazione del gemellaggio con
Carenno, dei Raduni e delle gare, di cui è referente Augusto Belpietro della
Sezione di Brescia; la Commissione fiscale, di cui è referente Nevio Colaetta
della Sezione di Udine. |
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Una più accalorata attenzione verso il Monte Tesoro,
intesa a valorizzare la sua funzione fondante e unificante, nella sua
espressione effettiva e simbolica di richiamo all’origine della U.O.E.I., ha
determinato indirettamente una decisione che certamente va ben oltre quelle
che altrove sono sorte come operazioni poco più che formali: il gemellaggio
della U.O.E.I. con il Comune di Carenno. Questa indovinata intuizione ha già condotto a produrre sul Monte Tesoro un artistico altare simbolico, che incorpora nella sua struttura i frammenti di roccia delle montagne cui si riferiscono le attuali 14 Sezioni della U.O.E.I. Nell’ambito del gemellaggio si prospetta in effetti un nuovo impulso unificante che si concretizza in un Raduno nazionale annuale di tre giorni e nell’incontro delle Sezioni U.O.E.I. con la Comunità di Carenno, in una vera esplosione di manifestazioni di genere culturale, turistico, escursionistico e sportivo. |
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Nell’effervescenza di un impegno stimolante, che tanto ricorda
l’entusiasmo delle sue origini, la U.O.E.I.
avverte con ottimismo la possibilità di un consistente rinforzo di adesioni, non solo nel
quadro delle sue attuali Sezioni, ma pure nel sorgere di nuove realtà
sezionali. |
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La U.O.E.I. può risultare un’Associazione
veramente appetibile e vincente nel confronto di altre associazioni
apparentemente similari, proprio per la specificità sopra descritta, che
le consente di essere una nelle diversità di tutte le sue Sezioni: una, con
un’unità che conquista e crea in tutti i soci un sentimento di orgoglio per
l’appartenenza e genera un clima di forte amicizia, da cui deriva il
desiderio di conoscersi reciprocamente, di incontrarsi di frequente.
Diversità per l’ampia gamma di indirizzi cui ognuno può accedere secondo la
propria inclinazione, non escludendo, ed anzi favorendo, l’iniziativa
personale per innovative esperienze di gruppo. |
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19 | Se vivi dove già esiste una Sezione U.O.E.I., rivolgiti con la certezza di essere accolto con piena amicizia. Se
dove abiti non trovi la U.O.E.I., pensa che è ancor più stimolante dare avvio
ad una nuova impegnativa esperienza: non è difficile trovare in partenza anche
solo 10 amici che con-dividono la tua passione. Il Consiglio centrale agevolerà
in ogni modo la tua iniziativa: e poi si può subito partire con una nuova
Sezione U.O.E.I. …per andare lontano! |
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Sulla scia del fondatore, ha lasciato una
personale impronta ognuno dei Presidenti che hanno guidato la U.O.E.I. fino ai
nostri giorni: dal 1911 al 1922: Ettore Boschi Monza; dal 1922 al 1926:
Guido Morosini Monza; dal 1946 al 1948: 1946 Arturo Rizzini Cremona; dal 1948 al
1949: Franco Mo a Cremona; dall’l/7/1949 al 17/10/1949: Paolo Zanibon
Padova; dal 1949 al 1967: Gen.Prospero Del Din Udine; dal 1967 al 1993: Antonio Valfrè
Treviso; dal 1993 al 2001: Cinzia Bonetto Treviso; dal 12/5/2001: Renato Frigerio
Lecco. |
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Le cariche istituzionali della U.O.E.I. sono ricoperte fino al 2007 dal seguente
Organigramma: Presidente Nazionale: Armando Gottardo Udine Vicepresidente Nazionale: Venturini Galileo Pietrasanta Consiglio Centrale: un rappresentante per ognuna delle Sezioni di Brescia, Faenza, Pietrasanta, Ripa di Versilia, Torre del Lago Puccini, Treviso. Segretariato Nazionale: Carlo Brazzalotto Brescia Archivista Nazionale: Francesco Drei Faenza Revisori dei conti: un rappresentante per ognuna delle Sezioni di Bergamo, Monza, Treviso. |